Saggistica


Vai a farti un giretto?
Manuale di sopravvivenza per biker

Se rapportassimo il lungo tempo della nostra evoluzione, che potremmo definire come la scuola che ci ha insegnato il modo più efficace per vivere su questo pianeta, all'anno precedente rispetto al momento in cui leggete queste note, scopriremmo che solo negli ultimi minuti abbiamo imparato a spostarci in modo più rapido rispetto a ciò che ci è consentito dalle nostre dotazioni biologiche. 
Solo qualche ora prima abbiamo appreso le regole della socialità, della relazione e dell'appartenenza al gruppo. Ma dobbiamo aspettare l'ultimissimo secondo per l'invenzione dell'automobile e degli altri artefatti a propulsione non naturale. In quest'ultimo battito di ciglia abbiamo inventato il traffico.
È come se, frequentando una scuola annuale per apprendere le tecniche e acquisire le competenze per il nostro futuro mestiere, in realtà queste fossero oggetto di studio solo nelle ultime frazioni di secondo del programma. È ovvio che ci ritroveremmo impreparati ad affrontare qualsiasi situazione lavorativa.
Per lo stesso motivo l'ambiente in cui viviamo, di cui abbiamo appreso l'esistenza solo negli ultimi istanti, si rivela in gran parte sconosciuto e non siamo in grado di percepirlo fedelmente e produrre azioni efficaci per valutare e anticipare i pericoli.
Qualsiasi incidente, al di là delle dinamiche, è causato dall'invalidazione delle ipotesi che produciamo su come è definito l'ambiente, sul comportamento degli altri e sugli effetti del nostro stesso comportamento.
Tutte materie che non erano previste nel nostro programma di apprendimento e che sono solo state accennate prima che suonasse l'ultima campanella.
Poiché ogni nostra azione è finalizzata ad un obiettivo coerente alla percezione dell'ambiente, alle informazioni disponibili e ai pensieri che le integrano – che per molti e svariati motivi risultano fallaci - questo libro ha lo scopo di far pensare in maniera diversa il fenomeno del traffico e delle dinamiche che lo caratterizzano. 
“Riflettere”, valutando in modo differente gli oggetti, gli altri attori e noi stessi – soprattutto dismettendo il ruolo di protagonisti – è uno strumento efficace che ha l'ambizione di consentire una più efficace percezione dei pericoli e al modo per evitarli.
Autore: Luca Paolo Libanora

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A Nord del Nord-Est
Gli ammalati di lavoro

Il testo è contemporaneamente un saggio, un report di ricerca e un manuale dedicato a chi si occupa di salute organizzativa. Integra le conoscenze presenti in letteratura con i dati forniti dalle due ricerche citate e le esperienze professionali dell’autore che ha creato e gestito presso nosocomi del Nord Est uno sportello di ascolto e svolto attività di informazione e informazione per fornire alle organizzazioni strumenti efficaci di individuazione e valutazione degli indicatori del disagio professionale, prima che questo si manifesti in una delle sue possibili forme, talvolta in modo drammatico per il professionista, la rete familiare e l’organizzazione.
Autore: Luca Paolo Libanora

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Burn-out: la dimensione sociale della devianza

Il Burn-out è una condizione che molte persone sperimentano, per quanto in misura diversa, nella relazione fra la propria esperienza professionale e quella più generale di vita. Tuttavia è una condizione ancora poco conosciuta, a causa della sua complessità, e fatica ad ottenere un’interpretazione non meramente clinica, anche a vantaggio degli strumenti di prevenzione e cura.

Ciò porta le persone a sperimentare forme estreme di sofferenza e aggressività, che talvolta rivolgono verso l’ambiente, le persone e se stesse.

Il saggio esplora la dimensione sociale del Burn-out, le dinamiche relazionali e collettive raramente considerate ma che sono comunque determinanti nella sua evoluzione.

Autore: Luca Paolo Libanora


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